Il 15 novembre 2024, il prof. Matteo Rei dell’Università di Torino terrà un seminario sulle trasfigurazioni di trafila mariniana e arcimboldesca presenti nella silloge portoghese di poesia barocca Fénix Renascida (V volumi, 1716-1728).
Il seminario si terrà online su piattaforma Google Meet
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Fin dalla sua prima apparizione, l’arte di Arcimboldo pare intrattenere un rapporto privilegiato con la creazione poetica. Se i versi di un letterato della corte di Massimiliano II accompagnarono, infatti, nel 1569, la prima apparizione delle Quattro Stagioni e dei Quattro Elementi, negli anni successivi non mancarono gli autori italiani che commentarono o trasposero in poesia i suoi ritratti composti, con mano particolarmente felice nel caso di Giovan Battista Marino.
La tecnica compositiva del pittore milanese si riscontra, d’altra parte, anche in numerosi componimenti seicenteschi portoghesi riuniti nella raccolta antologica della Fénix Renascida (1716-1728) o nei testimoni coevi, manoscritti o a stampa, che ci trasmettono le opere di autori quali, tra gli altri, Jerónimo Baía, Gregório de Matos e Manuel Botelho de Oliveira. Si osserverà, dunque, come in questi testi il ritratto (per lo più femminile) si costruisce non soltanto accostando, di volta in volta, fiori, pietre preziose, dolciumi o carte da gioco, ma anche sublimando talvolta in forma più astratta la gustosa corporeità del modello arcimboldesco, attraverso la giustapposizione di toponimi, di nomi di giuristi o di titoli nobiliari.